La Società Italiana di Nutrizione Umana suggerisce di assumere almeno 25 grammi di fibra alimentare al giorno. Questo perché la fibra:
- regola la peristalsi intestinale;
- modula l’assorbimento di grassi e zuccheri;
- dona senso di sazietà;
- partecipa al mantenimento della flora intestinale.
Esistono due tipi di fibra alimentare: solubile e insolubile.
La fibra solubile (pectine, mucillagini…) è quella contenuta in avena, orzo, segale, frutta fresca, vegetali come le carote e le patate, semi di lino dorati.
La fibra insolubile (cellulosa, emicellulosa…) è contenuta nei cereali integrali e nei loro derivati integrali, nella crusca, nella verdura a foglia verde, nella frutta secca e nei semi.
L’intestino presenta una differente sensibilità a seconda della sua condizione. L’interazione tra le abitudini alimentari e lo stile di vita può alterare l’equilibrio intestinale e determinare disturbi come la diarrea, la stitichezza ostinata, gonfiori e dolori addominali.
Per ritrovare il benessere dell’intestino è certamente utile rallentare il ritmo di vita, praticare attività fisica (passeggiare, fare yoga o tai chi), mangiare lentamente e controllare l’apporto di fibra per qualche giorno.
In particolare:
quando i disturbi sono caratterizzati da diarrea, meglio adottare per alcuni giorni una dieta a basso contenuto di fibra insolubile;
quando i disturbi sono caratterizzati da stipsi ostinata, può essere vantaggioso aumentare il consumo di fibra solubile e assicurarsi un adeguato consumo di acqua giornaliero.